Nato a Roma nel 1961, architetto di professione, nel 1989 si trasferisce a Milano, dedicandosi alla progettazione di spazi espositivi, allestimenti fieristici, oggetti luminosi. Probabilmente geneticamente attratto dall’Estremo Oriente, tra il 2008 e il 2014 lavora e soggiorna per lunghi periodi e Seoul. Parallelamente coltiva l’espressione artistica, esigenza irrinunciabile, di cui dice:
- Disegno. Disegno e scrivo. Se c’è qualcosa che non mi torna, tendo a rimuginarci sopra, in modo circolare, ripetitivo. I problemi, sì, li metto per iscritto. Bizzarro? Possibile, ma nulla rappresenta meglio il mio pensiero di “visto da vicino nessuno è normale”, come cantava Caetano Veloso nella sua “Vaca profana”. Problemi, inquietudini, questioni irrisolte, tutto ciò che mi passa per la mente, lo butto giù, come una litania, un mantra, una sorta di dripping di parole, lasciate colare sulla carta.
Poi, lo scritto m'interessa unicamente per la sua forza grafica ed estetica, e non è lì per essere letto, quanto meno nelle mie intenzioni, anzi, vedere qualcuno che cerca di leggere, come frugando tra le parole, m’imbarazza un bel po’, se devo essere sincero. E che lo scritto faccia per sempre parte delle mie opere non è detto, già mi è capitato di farne a meno.